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16 Aprile 2021

Futuro prossimo anteriore con la supercazzola a destra

Qualche settimana fa abbiamo fatto un sondaggio su Linkedin, per capire come la pensano i nostri interlocutori sulla linea editoriale da tenere nei social rispetto alla pandemia: la maggioranza (il 50%, il resto si divideva su altre 3 alternative) suggeriva di “dare una prospettiva futura”. Eh, bravi, ma se non sappiamo quali possono essere gli scenari, come possiamo muoverci senza rischiare di deludere il nostro pubblico? Ci fingiamo morti come di fronte all’orso bruno (o la moglie incazzata)?

Noi di Ideeuropee abbiamo chiesto aiuto a “Chi l’ha visto” e una delle prossime puntate sarà dedicata alla ricerca del FUTURO, inteso sia come sostantivo che come concetto. Sì, perché se c’è una cosa che questo anno di pandemia ci ha tolto è proprio l’idea del domani, della prospettiva, dei progetti.

Noi comunicatori lo sappiamo bene: la pianificazione è sparita, ci si muove come in A4 di notte con la nebbia, con visione laterale a cercare una linea che ti aiuti nello stabilire la direzione, perché guardando davanti a sé si vede solo un muro bianco.

Noi che generiamo contenuti per i nostri clienti lo sappiamo bene: i brand non possono più far sognare i propri fan senza correre il rischio di illuderli, di rimandarli ad un passato ormai lontano; si devono usare riferimenti di vita vaghi e poco concreti, bisogna raccontare il presente, con le sue necessità, le emozioni, il distacco. Il qui e ora. Nel dubbio, l’abbinata cibo&gatti vince sempre.

Noi che studiamo la società e i target e ne ricerchiamo gli interessi… Sappiamo bene anche questo: la gente è in un frullatore, consuma tendenze ancora più velocemente di prima, le stesse campagne valoriali si consumano in un amen e sono sempre più parcellizzate, costruire la dimensione identitaria di un brand su canoni precisi diventa sempre più complicato ed eccessivamente vincolante.

Esistono soluzioni per poter parlare serenamente di futuro senza indispettire l’interlocutore? Difficile in questo momento, se non smenandola con la supercazzola.

Un po’ come hanno fatto col logo delle future Olimpiadi di Milano-Cortina: un contest con due ipotesi una peggio dell’altra, e quale ha vinto? Futura! Neanche fosse Amici Miei 4…